venerdì 19 giugno 2009

Alida Valli, Indro Montanelli, Carlo Cugnasca

Uno degli ultimi articoli di Giuseppe Pesce

Storia avventurosa del ten.Carlo Cugnasca in Finlandia ed a Tobruk


La storia del tenente Carlo Cugnasca,pilota del 155° Gruppo Caccia, abbattuto in combattimento a Tobruk il 14 aprile 1941 durante la battaglia per la riconquista della città libica, è legata da un filo invisibile ad alcuni personaggi che lo hanno ricordato spesso senza sapere con precisione come egli sia caduto: Indro Montanelli, il generale Giuseppe Casero, Alida Valli, Stefano Rovagnati e - in ultimo - chi scrive.
Le ricerche da me effettuate hanno potuto mettere in chiaro molti aspetti, che ritengo interessanti, della vicenda.
Alla fine del 1939 l’industria aeronautica italiana vendette 25 caccia Fiat G.50 alla Finlandia; alcuni piloti italiani furono pertanto inviati in quel paese per istruire i piloti finlandesi; a capo della missione era l’allora col, pil. Giuseppe Casero; di essa faceva parte il ten. pil. Carlo Cugnasca di Como.

Nella rubrica “La stanza di Montanelli” del Corriere della Sera del 13 maggio 2001, Stefano Rovagnati pubblicò una lettera diretta ad Indro Montanelli chiedendo di avere notizie di Carlo Cugnasca, visto che il richiedente da molti anni lavorava a Como nell’industria tessile del padre e dei fratelli e che aveva spesso sentito parlare dell’”irruente ed allegro Carlo Cugnasca”, morto in combattimento aereo il 14 aprile 1941 mentre, a bordo di un G.50, scortava su Tobruk una formazione di Ju.87 “Stuka”.

Montanelli rispose sullo stesso foglio di avere conosciuto Carlo Cugnasca ad Helsinki, pochi giorni dopo l’attacco sovietico avvenuto ai primi di novembre 1939.

Scriveva Montanelli: « La Finlandia era entrata, o meglio era stata trascinata, in guerra disponendo soltanto di sei batterie controaeree tutte concentrate nella capitale e di una formazione di dodici caccia di antiquato modello svedese. La nostra fornitura avrebbe dovuto restare top-secret perchè in quel momento la Russia era (grazie al patto Ribbentrop - Molotov) alleata della Germania che era alleata dell’Italia.

Ma il segreto su quei 25 modernissimi apparecchi era impossibile da tenere anche perchè l’irruente ed allegro Cugnasca era subito diventato popolarissimo, e lo fu ancora di più quando si seppe che, incontrato in volo di istruzione un apparecchio da bombardamento sovietico - lento e pesante come lo erano tutti quelli in prima fase di operazioni -, volle mostrare dal vero, all’apprendista finnico che gli sedeva accanto, come si faceva a buttarlo giù.
Roba da incidente diplomatico che mandò fuori dei gangheri il nostro Ambasciatore Bonarelli ed il col. Casero, che però aveva per Cugnasca un debole e riuscì ad abbuiare la vicenda…
Stavamo sempre insieme.
Mi seguì a Rovaniemi, ultima Thule dell’estremo Nord. E quando, dopo la battaglia di Salla, dove avevo contratto la polmonite, decisi di prendermi una settimana di riposo a Stoccolma, venne con me, e lì, ad un tratto scomparve perchè era stato raggiunto (o almeno così mi disse il Colonnello Lombardi, nostro Addetto Militare in Svezia) dalla sua conterranea Alida Valli, già numero 1 delle nostre dive del cinema, innamoratissima di lui.
Carlo tornò ad Helsinki con me, ma ci rimase poco perchè richiamato a Roma con Casero.

Non ci incontrammo mai più.
Dopo l’intervento dell’Italia in guerra, fui dislocato sul fronte francese e di lì rispedito su quello greco, dove incontrai di nuovo Casero, ora generale, che con le lacrime agli occhi mi disse della scomparsa di Carlo, “scomparsa” è il termine giusto perchè nessuno ha mai saputo dove e come fosse caduto.

Partì per un volo di ricognizione, mi pare, dalla base di Marsa Matruh in Libia e non vi fece più ritorno.

Dopo la guerra Casero fece ancora qualche tentativo di ricostruire la fine di Carlo, ma delle sue ricerche non seppi nulla perchè frattanto era andato in pensione, o comunque si era ritirato dal servizio attivo dopo avere sposato la vedova di Enrico Mattei, il grande petroliere
».

Il governo finlandese, oltre ai 25 Fiat G. 50 italiani, aveva acquistato dagli Stati Uniti d’America anche 43 caccia Brewster F2A-1 Buffalo monoplani monoposto con motore Wright “Cyclone” da 950 HP.
Robert A. Winston, pilota americano appena ritiratosi dal servizio con la Navy, all’età di 32 anni, era stato incaricato dalla casa costruttrice di consegnare i 43 F2A-1 alla Finlandia; i velivoli furono trasportati via mare in containers dagli Stati Uniti alla Svezia ove furono messi in condizioni di volo dalla SAAB.
Il pilota Winston si preoccupò del trasporto dei Brewster da Göteborg a Trollhättan in Finlandia ove già si trovava il tenente Cugnasca. Il 25 febbraio 1940, infatti, il primo G.50 era giunto in volo a Trollhättan e Cugnasca, prima di atterrare, si esibì in una elegante dimostrazione di acrobazia; il 26 febbraio giunse a Trollhättan il secondo G.50 ed il 28 febbraio ne arrivarono altri due; in giornata il tenente Cugnasca fu sfidato da Winston in una finta caccia; il G.50 risultò più veloce, ma il Brewster si dimostrò più idoneo al combattimento manovrato.
E’ da chiarire che Cugnasca non prese parte alle missioni contro i sovietici, ma alcuni volontari autorizzati si recarono in Finlandia a combattere; tra di essi ci fu il sergente maggiore pilota Diego Manzocchi che si arruolò nell’Aeronautica finlandese e cadde in combattimento sul Lago Ladoga dopo una serie di vittoriosi duelli con i Rata sovietici.
Manzocchi fu decorato alla memoria con il massimo riconoscimento finlandese ed ora riposa ad Helsinki nel cimitero degli eroi.
La guerra fra Finlandia e URSS, scoppiata il 30 novembre 1939, terminò il 13 marzo 1940 quando Cugnasca era ormai rientrato in Italia con tutti i componenti della missione italiana.

Una volta giunto in Patria, egli fu assegnato al 20°Gruppo Caccia armato con velivoli G.50.
Alla fine dell’estate 1940 il governo italiano, nonostante il parere contrario dello Stato Maggiore dell’Aeronautica, decise di inviare un Corpo Aereo Italiano (CAI) sul fronte della Manica per prendere parte alla battaglia d’Inghilterra e il ten. Cugnasca, sempre al 20° Gruppo, forte di 34 caccia G.50, partì per l’aeroporto di Maldegen in Belgio.
La prima azione sul fronte della Manica del 20° Gruppo con i G.50 fu svolta nel pomeriggio del 29 ottobre 1940; i G.50 tornarono senza danni a Maldegen.

Le missioni continuarono con alterne vicende; il 10 gennaio 1941 il 20° Gruppo divenne autonomo e continuò ad operare isolatamente in missioni di scorta; il pericolo più grave corso dai piloti fu quello rappresentato dalle avverse condizioni meteorologiche e dalla indisponibilità sui G.50 di mezzi adeguati per il volo strumentale.

Il 15 aprile 1941 il 20°, quale ultimo reparto del CAI, ricevette l’ordine di rientrare in Italia e di versare i G.50 ancora disponibili al 12° Gruppo caccia terrestre.
Il 15 gennaio 1941, a Ciampino, era stato intanto costituito il 155° Gruppo caccia, anch’esso armato con i G.50, che il 1° febbraio successivo venne trasferito a Tripoli dove, ai primi di aprile 1941, gli vennero assegnati i piloti del disciolto 20° Gruppo già impegnato in Africa settentrionale per la riconquista di Tobruk e, tra i nuovi arrivati, ci fu anche il ten. Cugnasca.
Il 9 aprile 1941 egli intercettò tre caccia Hurricane del 73° Fighter Squadron della RAF e ne abbatté uno; l’11 aprile Cugnasca tornò in azione per scortare una formazione mista di Ju.87 Stuka tedeschi e italiani in missione di bombardamento della piazzaforte di Tobruk; il gregario maresciallo Serafini riuscì ad abbattere un altro Hurricane del 72° Squadron.
Il 14 aprile il 155° Gruppo disponeva ormai di soli otto G.50 efficienti; all’alba una formazione di Bristol Blenheim bombardò Derna n° 1, ma fortunatamente risparmiò gli otto G.50 ancora efficienti.
Poco dopo i G.50 decollarono al comando del capitano Angelo Fanello che aveva come gregari Tattanelli, Biccolini, Cugnasca, Galletti, Serafini, Martinelli e Buvoli; il compito consisteva nella scorta di 42 Ju.87 del Gruppo “Africa” e di sette Ju.87 del 96° Gruppo italiano.
In vicinanza di Tobruk arrivarono gli Hurricane; Tattanelli ingaggiò combattimento con un Hurricane e riuscì ad abbatterlo; Martinelli, gregario di Cugnasca, ne abbattè un altro; Fanello da solo ingaggiò un altro Hurricane e riuscì ad abbatterlo, ma alla fine si accorse che dalla sua formazione mancavano due G.50; pertanto egli invertì la rotta e tornò sul luogo del combattimento.
Al suolo giacevano tre relitti: l’Hurricane del capitano Smith del 73° Fighter Squadron da lui stesso abbattuto, contornato da due G.50 di cui uno in fiamme ed uno immerso in un grande polverone per un atterraggio rovinoso; si trattava degli aerei di Cugnasca e di Martinelli che avevano così perduto la vita in combattimento.

Nel luglio 1943 all’8° Gruppo Caccia, al quale ero in forza, schierato sull’aeroporto di Luni Sarzana, fu assegnato il compito della difesa aerea della Toscana e della scorta alle Forze Navali da Battaglia all’ancora nel porto di La Spezia.
Successivamente alcuni piloti ed alcuni velivoli furono rischierati sull’aeroporto satellite di Migliarino Pisano (Metato) per poter meglio intervenire nelle intercettazioni dei bombardieri nemici in azione sulla Toscana, ma - poichè a Luni Sarzana vi erano solo baracche - tutti gli ufficiali piloti di Sarzana e di Metato vennero alloggiati all’ albergo “ Tirreno” di Marina di Massa dove si ritrovavano al cadere della notte e da dove partivano alle prime luci di ogni giorno.

Al rientro, in una sera dei primi di agosto, mi incontrai “vis a vis” con l’attrice Alida Valli, ospite di quell’albergo, notando in lei un certo imbarazzo durante la breve conversazione che intercorse tra noi.
Avevo 22 anni e trovavo molto emozionante parlare con una attrice ormai famosa; aveva già girato i films “Manon Lescaut” (1939) ed “Ore 9 lezione di chimica” (1941).

Nata a Pola il 31 maggio 1922,Alida Valli Maria Laura Altenburger, aveva incontrato a Como il giovane Carlo Cugnasca del quale si era perdutamente innamorata; la morte in combattimento del fidanzato l’aveva profondamente colpita e il mio incontro in divisa di tenente pilota l’aveva certamente emozionata.
Nel dopoguerra parlai dell’episodio con il colonnello Fanello, mio comandante, e con il generale Casero nel corso di un pranzo al quale m’invitò dopo che aveva sposato la vedova del petroliere Mattei.

Il film dell’Istituto Luce, intitolato “Piloti: Storia dell’Aeronautica Italiana”, cita brevemente il mio incontro con Alida Valli e mi ritrae a bordo di uno Spitfire IX.

Ho quindi colto ora questa possibilità di chiarire un episodio di pace e di guerra che né Indro Montanelli, né Giuseppe Casero erano riusciti a mettere a fuoco.

giovedì 14 maggio 2009

Zio Mario Zia Anna Matilde




Lo zio Mario, la zia Anna, Matilde ed l'impeccabile amico di famiglia Col. Franich, felice possessore di una eccezionale Lancia Aurelia B20.

domenica 3 maggio 2009

Piloti di F84G Thunderjet




La storia dell'Aeronautica non è composta solo di macchine volanti, ma è fatta sopratutto da uomini.

giovedì 30 aprile 2009

Pereat hostilis anguis fulmine ictus




La dicitura "Pereat hostilis anguis fulmine ictus" è stata scritta con la collaborazione della Prof Matilde Scarciglia, coniugata Pesce, che insegnando latino, confermò la corretta impostazione grammaticale e sintattica della frase.

Il disegno è opera dell'allora Tenente in Spe Lamberto Bartolucci, ora Generale di Squadra Aerea (a.r.).

I piloti della formazione che prese possesso dell'aeroporto di Villafranca Vr
1 CSMD 2 CSMA 1 SCSMA



Il coordinamento generale dovrebbe essere stato dell'allora Capitano in Spe Giuseppe Pesce.



Inaugurazione ala Museo A.M. 1980

sabato 25 aprile 2009

Cimitero di Casalbagliano








Nella cappella di famiglia riposano i genitori, il fratello, la sorella e la moglie di Pino

lunedì 20 aprile 2009

Cerimonia Funebre



Cerimonia funebre giovedi 16 Aprile ore 10.00 Chiesa di Sant'Antonio ad Orte Scalo.

Foto di V. Marcoccio

mercoledì 15 aprile 2009

Giuseppe Pesce è decollato da questa terra


Giuseppe "Pino" Pesce ha abbandonato le vicissitudini terrene.

E' serenamente mancato alle ore 21,20 del 14 Aprile nella sua abitazione di Orte Scalo.

I funerali sono organizzati per le ore 10.00 del 16 Aprile nella basilica di S.Antonio ad Orte Scalo.

E' stato tumulato nella cappella di famiglia "Fratelli Pesce" a CasalBagliano (Al).

Foto di V. Marcoccio

sabato 13 dicembre 2008

Panavia Mrca aka Tornado

29 Luglio 1976 Monaco (Baviera) Il Gen. SA Giuseppe Pesce firma a nome e per conto del Governo Italiano il contratto del Panavia MRCA, aereo militare multiruolo, poi denominato Tornado. La prima commessa è relativa a 809 aerei per Gran Bretagna, Germania, Italia.

giovedì 20 novembre 2008

Gianni Pesce, Ninì Pesce, Ian Smith settembre 1944



…., il 22 giugno 1944, al ritorno da una missione a caccia di convogli e treni (stazione di Alessandria,ndr),il suo Spitfire fu colpito dalla contraerea e dovette paracadutarsi sulle montagne a nord di La Spezia(in realtà Vallescura, situato fra Tiglieto e Sassello a nord di Savona,ndr) . Dopo una serie di fortunate fughe in cui riuscì ad evitare la cattura, incontrò un contadino italiano(Sig. Zunino di Tiglieto, ndr) che lo condusse al sicuro in una caverna vicino a Vallescura e, anche se gli fu offerto rifugio da un ricco italiano proprietario di un mulino(sig. Gianni Pesce, mulino sull'Orba,ndr), preferì unirsi ai partigiani e partecipare alle loro operazioni per i successivi cinque mesi. In quel periodo incontrò un prigioniero di guerra inglese evaso ed insieme ad altri tre fuggiaschi, marciarono a nord oltre le alpi per unirsi alle forze americane nel sud della Francia. Dopo un'ardua prova di 23 giorni, durante i quali soffrì anche il congelamento dei piedi, raggiunse le linee americane.

Le analogie con "Il Partigiano Johnny" di Beppe Fenoglio sono evidentissime: stessi luoghi, stessi tempi, identiche azioni (liberazione di Alba).





Lo Spit IX del cap Pino Pesce.

Questo aeroplano è poi passato alla IADF di Ezer Weizmann.

lunedì 10 novembre 2008


Il Generale Pesce alla cerimonia del 4 Novembre 2008 ad Orte Scalo

Nato ad Alessandria nel 1920, è entrato in Accademia Aeronautica nel 1939 e ne è uscito nel 1942 con il grado di Sottotenente Pilota; assegnato all' 8° Gruppo Caccia, ha partecipato ad operazioni belliche nel Mediterraneo; dopo l'armistizio, ha partecipato alla guerra di liberazione in qualità di comandante della 92° Squadriglia Caccia.
Nel dopo guerra ha comandato la 238° Squadriglia Caccia Bombardieri, il 101° Gruppo C.B. ed il Reparto Volo della 5° Aerobrigata.

Dopo aver frequentato lo Staff College in Gran Bretagna, egli è stato assegnato, come insegnante, alla Scuola di Guerra Aerea di Firenze.

Ha comandato la Scuola di Volo Aviogetti di Lecce ed è stato quindi allo Stato Maggiore dell'Aeronautica ove ha diretto il 3° Reparto Operazioni ed ove successivamente è stato Sottocapo di Stato Maggiore.

Ha svolto l'incarico di Ispettore dell'Aviazione per la Marina, Presidente del Consiglio Superiore delle F.F. - Sezione Aeronautica ed Ispettore Generale delle Forze Aeree.

Nel 1977 ha fondato il Museo Storico dell'Aeronautica a Vigna di Valle superando ostacoli concettuali e logistici.




E' autore dei seguenti libri:
- Il metodo per la risoluzione dei problemi militari, anno 1965.

- L' 8° Gruppo caccia in due conflitti mondiali, anno 1976.

- Il bombardamento in picchiata, anno 1976.*

- Il walzer del 102° Gruppo, anno 1976.

- Guerra attraverso l'etere nel teatro mediterraneo, anno 1978.

- Vigna di Valle - Da cantiere sperimentale a museo, anno 1979.

- Storia della radio in aviazione, anno 1980.

- I dirigibili italiani, anno 1982.

- The Italian Airships, anno 1983.

- 5° stormo caccia, anno 1983.*

- Sistemi di navigazione inerziale, anno 1985.

- Archeologia aeronautica, anno 1986.

- L'aeronautica italiana - Storia di uomini e macchine, anno 1986.*

- Le accademie e scuole militari, anno 1990.*

- Il palazzo aeronautica, anno 1989.*

- Maurizio Mario Moris - Padre dell'aeronautica, anno 1994.

- Adriano Visconti - Asso di guerra, anno 1997.*

- Esplosione a Bassano in Teverina Scalo, anno 2000

- "Orte Scalo" sotto bombardamento, anno 2008.

Attualmente egli è corrispondente di alcune Riviste Aeronautiche.

(* Coautore)




si ringrazia il sig. Vladimiro Marcoccio per il prezioso lavoro di presentazione su " digilander.libero.it/pariscarla/Pesce.generale.htm"

sabato 4 ottobre 2008

Il registratore Grundig

martedì 16 settembre 2008





Un grosso matrimonio abruzzese!

martedì 12 agosto 2008





Negli anni '50 e '60 era abbastanza diffusa questa cartolina.

Era stata stampata "rovesciata" dx-sx.

Ora grazie anche all'aiuto di Paolo, rimedieremo all'errore.

venerdì 1 agosto 2008

Luglio 2008




Casina del Cinema, Villa Borghese, Roma

PILOTI




L'Istituto Luce ha prodotto questo DVD mixando interviste recenti e materiale dell'epoca.

I quattro piloti che hanno partecipato alla presentazione del DVD erano:

Gen. Umberto Bernardini
Gen. Giorgio Bertolaso
Gen. Giuseppe Pesce
Gen. Giuseppe Scarinci.