venerdì 1 luglio 2011

Sicurezza volo



Chi poteva immaginare che il "Grandissimo" Riccardo Peracchi fosse l'ufficiale addetto alla Sicurezza Volo?

I casi della vita.

Comunque tutti i nomi presenti sono, o sono stati, amici di famiglia.

Comunque è rimasto un caro ricordo delle sue presentazioni con l MB 326.

RIP


estratto da http://www.hwupgrade.it/forum/archive/index.php/t-1683648.html


il cobra?? Lu lo faceva a 50 metri prua su o peggio.. prua giù..
Ma il massimo glielo vidi fare una mattina presto fra l'hangar della sperimentale e quello del 71°...
C'erano un fila di alberi lunga un trecento metri ed alti un ventina, era un vero muro con altezza sorprendentemente uniforme. Lui arrivò da sud lentissimo con flap tutti aperti e motore Military... Arrivato sulla verticale del primo albero abbassò l'ala sinistra e DONDOLANDO... RIPETO DONDOLANDO, con il centro di movimento passante il tip, (serbatoio alla fine dell'ala) si fece tutta la fila di alberi con l'ala destra che sembrava un metronomo...

martedì 10 maggio 2011

Giuseppe Pesce, pittore del 1700




Un Giuseppe Pesce, artista romano fece nel 1757 questo quadro ora esposto al Museo San Severo di Napoli.

Vi racomando la visita al Museo! E' interessantissimo!

L'immagine è ovviamente di proprietà del Museo.

venerdì 25 febbraio 2011

Magg. Pil. Vito Valenza




Il Magg. Vito Valenza, aveva avuto una vita avventurosa: abbattuto su Corfù dopo l'8 Settembre 1943, quando non era stata ancora dichiarata guerra alla Germania, era stato "fortunatamente" portato in prigionia.

Il 13 Ottobre 1958 mentre era in coppia con il Magg. Giuseppe Pesce, si è infilato con F84F in una nube sul passo Scheggia (comune di Cantiano) e non era riuscito a superare il crinale della montagna.

RIP

venerdì 18 febbraio 2011

Riappacificazione




Dopo il brusco diverbio dell'inverno 1944, alla base aerea di Campomarino, sede della Balkan Air Force, i due Piemontesi si sono riappacificati.

Testimone dell'evento di riappacificazione, il col Civada, aiutante di volo del Capo di Stato Maggiore Gen. Aldo Remondino.

Recatosi in visita ad un gruppo di caccia operante sulla Jugoslavia e schierato sulla costa adriatica, il sottocapo d S.M. all'ora di colazione entrò con il comandante del reparto nella tenda della mensa ufficiali: volti grigi, quasi patibolari, barbe lunghe, raffreddore epidemico, divise logore, arrangiate con vecchi indumenti italiani e "surplus" della Desert Air Force. Di fatto la base non era che una striscia d'erba e di fango attorno alla quale s'allineavano gli aerei e le tende ove, in quel rigido inverno 194/45, viveva il personale. Il cui animo era però ben saldo come stava a provare una visita compiuta, qualche settimana prima, in un'altra identica base, da Umberto di Savoia, al quale avieri, sottufficiali ed Ufficiali avevano dato dimostrazione di simpatia fra l'altro, intonando spontaneamente poco prima del commiato il vecchio inno Sardo.
Aldo Remondino, invece, non ebbe alcuna manifestazione di simpatia e nella mensa la temperatura, non solo meteorologicamente, era così gelida che il comandante del gruppo per sottrarsi all'imbarazzo ebbe una pensata che fu un rimedio peggiore del male: invitò il "capo calotta" a rivolgere un indirizzo di saluto all'autorevole ospite. Con piemontese solennità e decisione il ventiquattrenne sottotenente si alzò limitandosi a dire " "NO, comandante".
"E perché no?" tuonò Remondino.
Non rivolgendosi all'ospite, bensì al proprio comandante, il "capo calotta" replicò " Perché quello lì è un traditore, stava dall'altra parte...".
"Fetente, figlio di puttana" urlo furioso il Sottocapo "vieni quà che ti spacco il muso!"
"Si accomodi" concluse il giovane ufficiale ormai rimessosi a sedere con le posate nel piatto. Era il meno che potesse accadere. Vent'anni più tardi, presa conoscenza per quanto gli riguardava del risultato di una commissione di avanzamento presieduta da Remondino, l'ex "capo calotta" ebbe motivo di pentirsi di quell'exploit.

Estratto da "Ali e Poltrone" di Giuseppe D'Avanzo - Ciarrapico Editore (pag 446.447)

Con Fanali, le cose andavano meglio

sabato 5 febbraio 2011

Addio alle armi





Al compimento di 60 anni occorre prendere atto del cambiamento di stile di vita.

domenica 2 gennaio 2011

Adriana




Adriana non è riuscita a vedere la fine del 2010.


Il 26 Settembre 2010 ci ha lasciati, senza ritorno.


R.I.P.

venerdì 26 novembre 2010

Gromyko



  Андреeй Андреевич Громiко; Gen Giuseppe Pesce

Incredibile sorriso di Mister Nyet cona Arnaldo Forlani


sabato 2 ottobre 2010

Via Pietro Caselli





A Castellazzo Bormida hanno dedicato una strada a Pietro Caselli.

sabato 3 luglio 2010

Danny Pesce


Un Pesce vittima singola e singolare del 911!


Danny Pesce, 34, manager at Cantor Fitzgerald, loved cars

Doting son, brother, uncle always put others ahead of himself

Date of Death 9/11/2001
By Stephanie Slepian
Advance staff writer
Monday, 10/08/2001

Danny Pesce doted on his niece and nephew, spent weekends with his parents, was passionate about cars and loved a good cigar.

Now, his family is left with memories of the man who always put others ahead of himself. The 34-year-old Cantor Fitzgerald employee is among the missing victims of the World Trade Center attack.

Mr. Pesce, the manager of the company's ticket desk, was on the 105th floor of Tower 1 when the first plane hit. Within two minutes, he was on the phone with his sister.

"As soon as the plane hit the building, he called me and told me to put on the television and let him know what was going on," said his sister, Angela Frunzi. "He said something exploded on his floor. I put on the television and I saw the shape of the plane. I heard him tell all his coworkers that a 'plane hit us.' " Mrs. Frunzi called her husband, Mark, a city police officer, who didn't have any information. Then, she called her brother back and told him to leave the building.

"I told him, 'Just whatever you do, get out. Your building is in flames,' " she recalled. "He said they were just starting to smell the smoke. I told him to put a wet cloth over his mouth and get out."

Mr. Pesce dropped the phone, leaving his sister on the line listening to the desperate escape.

"I heard him directing everyone off the floor," she said. "Then I hung up because I couldn't listen anymore."

The family is not surprised that Mr. Pesce spent his last moments trying to help his co-workers.

"He always put himself last," said his brother-in-law, Mark. "Every day, I open the paper and there's another Cantor Fitzgerald employee. It's scary." Mr. Pesce was a devoted son, brother and uncle.

"He was a bachelor, so he would spend the weekends taking care of our parents," Mrs. Frunzi said. "He would take my dad shopping and my mom to the doctor's office. He was very family-oriented."

Much to the delight of his niece and nephew, Christina and Vincent Frunzi, Mr. Pesce was always buying them toys.

"He loved to go shopping for them," Mrs. Frunzi said, adding that Vincent was also Mr. Pesce's godson. "That's all he ever did."

Mr. Pesce also enjoyed computers, "Star Trek" and cars.

"He never bought a new car, but he was always talking about them," Mrs. Frunzi said. He was saving up to buy a Ford Taurus.

Born in the Carroll Gardens section of Brooklyn, Mr. Pesce moved to Eltingville in 1986.

He was a parishioner of Holy Child R.C. Church, Eltingville.

Mr. Pesce received an associate's degree in business from the College of Staten Island and began his career with Cantor Fitzgerald in June 1993, starting out in the mailroom.

In addition to his sister, Angela, his brother-in-law, Mark, and his niece and nephew, Christina and Vincent, Mr. Pesce is survived by his parents, Chiara and Paul, and his brother, Frank.

venerdì 11 giugno 2010

Briefing del 101 Gruppo




prima fila:

Cap. Pino Pesce
S.Ten Vianini
Ten.Giuseppe Crescenti (T33)

seconda fila:

Cap. Vito Valenza (F84F)
Cap. Vittorio di Martino
Cap. Dominutti.
Terza fila
M.llo Bolesani Ten Di Caprio

è il 1952 (Villafranca di Verona) briefing per il passaggio sul F84G.


La foto che segue dovrebbe essere del 2009, sempre del 101 Gruppo

mercoledì 10 febbraio 2010

Beeche, Zio Mario, Roberto




C45 (affettuosamente conosciuto come il Bici) & Zio Mario

Il Comandante Gargiulo, in mancanza di posti a sedere, mi ha fatto accomodare sul gradino tra i sedili dei due piloti.
Inutile dire che ha fatto ballare il boogie al Beech, intervendo sulle manette dei due motori.

domenica 7 febbraio 2010

La "prima" casa del nonno




La prima casa al rione Cristo, ex via dell'ordine 1, or Via Anniballi Alessandria

domenica 31 gennaio 2010

Modello 91




Una copia metallica "baby" del modello 91/38, il famoso fucile umanitario.

Proveniva in regalo da parte di cugini di "Mandrogne" (Alessandria, ndr)

domenica 3 gennaio 2010

Paolo VI, Osservatore d'aeroplano






Correva l'anno 1978, anno nel quale Moro, Leone, Papa Giovanni Paolo I dovettero abbandonare...

Anche Paolo VI dovette abbandonare la sera di Domenica 6 Agosto 1978

La domenica precedente, 30 Luglio 1978 Giuseppe e Matilde Pesce furono invitati e, subito dopo l'Angelus,  ricevuti a CastelGandolfo per una breve cerimonia di scambi di cortesie.

In quella occasione Paolo VI ufficializzò la donazione al Museo dell'Aeronautica di Vigna di Valle, di  quel Pallone Aerostatico che Napoleone, assistito dal Cardinal Carlo Caselli, aveva fatto innalzare, insieme ad altre, nel cielo di Parigi nei giorni della sua incoronazione ad Imperatore,e che tra il 16 e il 17 Dicembre 1804 una corrente "jetstream" aveva trasportato a Roma, nelle acque del Lago di Bracciano antistanti Trevignano.


Napoleone, non fu contento del fatto che iniziasse a circolare la voce che quel Ballon avesse toccato, prima di finire nel lago, il monumento sulla Via Cassia conosciuto con il nome  "La Tomba di Nerone".

Evidentemente lui, Imperatore da pochi giorni, già temeva di fare la stessa fine dell'Imperatore Nerone; ma probabilmente non sapeva che il contatto con quel monumento funebre sulla Via Cassia, era molto probabilmente esistito solo nelle chiacchiere.

Così l'Imperatore convocò il costruttore dell'Aerostato per un CdM ("Cazziatone della Mad....na"), rimarcando il fatto che quel fortunoso atterraggio poteva essere interpretato come presagio di cattiva sorte (jella, ndr); ed in effetti il costruttore aeronauta Andre Garnerin fu ben presto allontanato dagli incarichi governativi.

Davanti ai "media", invece, Napoleone, "more solito"  rigirò la frittata e annunciò che quanto avvenuti era un segno di un fausto destino che lo invitava a raggiungere Roma e quindi chiese al Papa Pio VII che quel reperto aeronautico fosse mostrata al grande pubblico, mettendo in evidenza   "lo straordinariamente piccolo [ndr]" numero di ore [22, ndr]  impiegate nel volo Parigi-Roma.


Questa ultima volontà di Napoleone si è esattamente avverata, in tempi recenti, al Museo di Vigna di Valle,  con l'apposizione di  una targa riportante l'esatta indicazione delle ore di volo.

Ritornando al  Luglio 1978, nell''occasione dello scambio dei doni a CastelGandolfo, a Papa Paolo VI, fu offerto dall' A.M.I. un brevetto di "osservatore aereo" per la sua lunga navigazione area; Paolo VI, ricambiò, offrendo una medaglia ricordo.

Dalle foto scattate, in quella occasione, non sembrava che il Papa fosse in condizioni critiche, anzi..

Il Pittsburgh Gazzette pubblicò questo articolo con il titolo " The Flying Pope".






Proveniente da un'altra sponda dell'Oceano c'e un interessante commento da Auckland, New Zealand inviatoci da Cyril Skynner; Gajardi questi Aussie!



Per i più attenti ecco per Voi, l'Angelus del 30 Luglio 1978, ultimo Angelus di Paolo VI:

Stranamente non c'è alcuna indicazione di quanto riportato dagli Australiani!

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Invece da un riassunto dell'incoronazione di Napoleone


An unmanned balloon, ablaze with 3,000 lights forming an Imperial crown was launched from the front of Notre Dame cathedral as part of the coronation celebrations. André-Jaçques Garnerin was paid the sum of 23,500 francs for the construction and launching of the large balloon. The balloon came to earth in Lake Bracciano near Rome 46 hours
[!] later. Napoleon considered this another omen of his destiny and suggested that the balloon be put on display in Rome with an account of the "extraordinary event".

P.S. Il 30 Luglio 1978, coincidenza infausta, anche il Gen. Umberto Nobile concluse la sua avventura terrena.

lunedì 7 dicembre 2009

Giuseppe Pesce e Giorgio Bertolaso




Il Gen Giorgio Bertolaso è da pochi giorni scomparso.

Un ricordo ai due Aviatori.