giovedì 30 aprile 2009

Pereat hostilis anguis fulmine ictus




La dicitura "Pereat hostilis anguis fulmine ictus" è stata scritta con la collaborazione della Prof Matilde Scarciglia, coniugata Pesce, che insegnando latino, confermò la corretta impostazione grammaticale e sintattica della frase.

Il disegno è opera dell'allora Tenente in Spe Lamberto Bartolucci, ora Generale di Squadra Aerea (a.r.).

I piloti della formazione che prese possesso dell'aeroporto di Villafranca Vr
1 CSMD 2 CSMA 1 SCSMA



Il coordinamento generale dovrebbe essere stato dell'allora Capitano in Spe Giuseppe Pesce.



Inaugurazione ala Museo A.M. 1980

7 commenti:

Corsaro ha detto...

Se non la paternità, abbiamo determinato almeno la maternità del motto in questione.

Aviatore di Orte ha detto...

Esisteva un regolo di gestione carburante per il Republic F84 con su stampigliato " Regolo Pesce".

Il manuale di uso di questo manuale era, dai documenti, attribuito a "Matilde Scarciglia".

E' lei la "Technical writer"?

Il Serpe ha detto...

Esiste su l'Altra Diana (edizioni Capaccioli) una pagina dedicata all'argomento

Il Serpe ha detto...

Dal libro di Capaccioli

"Agli albori dell'anno di grazia 1957, sull'Aeroporto di Rimini, Noi Anziani del 101° Gruppo Aeroplani da Caccia della 5 Aerobrigata, in Assemblea Plenaria, stretti intorno ai sacri Emblemi del Reparto, analizzate e tenute in debito conto le tradizioni tramandate verbalmente dal giorno della costituzione del Gruppo ad oggi, viste le disposizione scritte ancora vigenti, sentiti i pareri degli Anziani, sentiti gli ultimi arrivati, consci dell'alta funzione legislativa a cui stiamo adempiendo abbiamo decretato e decretiamo:..


Art 25. Il 101° Gruppo adotterà come propria insegna un lampo rosso che saettando incenerisca un serpente azzurro in un bianco bagliore."

I piloti: Pesce,Giannelli, Bartolucci, Terracina, Rolandi, Semilia, Picasso, Calvi, Giulio, Bertero, Palumbo, Maggiore, Quadri,Mulatti, Capaccioli, Galliera, Campogiani, Tinivelli, Grieco, Ciceroni, Pillepich, Birago, Costalunga, Antolini, Antonio, Millani, Di Lazzaro.

In pratica
il rosso era il colore del 101
l'azzurro 102
il giallo (!) 103

Lampo era il codice radio dei piloti del 101 (Lampo1, Lampo2,..)

Aviatore di Orte ha detto...

In realtà il fulmine rosso era un'eredità del 20th Fighter Wing USA che aveva adottato quel segno di riconoscimento in quanto bombardieri atomici vettori delle bombe Mark 7 da 20 kilotoni.

http://en.wikipedia.org/wiki/20th_Fighter_Wing

http://en.wikipedia.org/wiki/File:77th_Fighter_Squadron_F-84Gs_RAF_Wethersfield.jpg

Giovanni Pesce ha detto...

Da L'altra Diana ed Il Serpe di Sergio Capaccioli

- IL DISTINTIVO

Nella sua infaticabile ricerca dei motivi più disparati per tenerci "impegnati" che sembrava fosse lo scopo fondamentale nella sua carriera da Comandante un bel giorno “Pesciolino” scoprì con raccapriccio che il Gruppo non aveva un distintivo: era un Gruppo anonimo.
Allora, tanto per stimolare il nostro spirito creativo (perché anche noi avremmo dovuto averne uno malgrado lui nutrisse forti dubbi) ebbe l'idea di indire un concorso per titoli ed esami con lo scopo di realizzare questo distintivo la qual cosa avrebbe dovuto tenere occupate con fervido impegno le nostre menti che a suo dire
languivano in stato comatoso.
Naturalmente erano tassativamente vietati soggetti scherzosi o a base di sesso per cui finirono subito fuori gioco "Franzisco" Terracina che buttava di solito tutto in vacca e Ciceroni che essendo ancora molto giovane sembrava non avere ancora le idee molto chiare in proposito.
Malgrado le continue sollecitazioni la sofferta contesa si protrasse per parecchi mesi ed alla fine Lamberto Bartolucci anche perchè fu l'unico a presentare un bozzetto decente.
O forse, a pensarci bene, fu l'unico a presentarne uno.
Un lampo rosso ( il 101 ° ) che colpisce il 102° nelle forme di un serpente (qualcuno avrebbe voluto metterci un verme) da cui esce un fiotto di bile gialla (il 103°).
Era un chiaro monito nei confronti dei Gruppi "fratelli" .
Non ancora contento Pesciolino volle completare l'opera con l'aggiunta del motto “Pereat hostilis anguis fulmine ictus" che non sembra fosse farina del suo sacco , ma faceva una buona impressione anche a chi non sapeva di latino.

Pino Paliaga ha detto...

Più o meno conoscevo la storia ma mi ha fatto molto piacere rileggerla.
Viva il 101°