venerdì 18 febbraio 2011

Riappacificazione




Dopo il brusco diverbio dell'inverno 1944, alla base aerea di Campomarino, sede della Balkan Air Force, i due Piemontesi si sono riappacificati.

Testimone dell'evento di riappacificazione, il col Civada, aiutante di volo del Capo di Stato Maggiore Gen. Aldo Remondino.

Recatosi in visita ad un gruppo di caccia operante sulla Jugoslavia e schierato sulla costa adriatica, il sottocapo d S.M. all'ora di colazione entrò con il comandante del reparto nella tenda della mensa ufficiali: volti grigi, quasi patibolari, barbe lunghe, raffreddore epidemico, divise logore, arrangiate con vecchi indumenti italiani e "surplus" della Desert Air Force. Di fatto la base non era che una striscia d'erba e di fango attorno alla quale s'allineavano gli aerei e le tende ove, in quel rigido inverno 194/45, viveva il personale. Il cui animo era però ben saldo come stava a provare una visita compiuta, qualche settimana prima, in un'altra identica base, da Umberto di Savoia, al quale avieri, sottufficiali ed Ufficiali avevano dato dimostrazione di simpatia fra l'altro, intonando spontaneamente poco prima del commiato il vecchio inno Sardo.
Aldo Remondino, invece, non ebbe alcuna manifestazione di simpatia e nella mensa la temperatura, non solo meteorologicamente, era così gelida che il comandante del gruppo per sottrarsi all'imbarazzo ebbe una pensata che fu un rimedio peggiore del male: invitò il "capo calotta" a rivolgere un indirizzo di saluto all'autorevole ospite. Con piemontese solennità e decisione il ventiquattrenne sottotenente si alzò limitandosi a dire " "NO, comandante".
"E perché no?" tuonò Remondino.
Non rivolgendosi all'ospite, bensì al proprio comandante, il "capo calotta" replicò " Perché quello lì è un traditore, stava dall'altra parte...".
"Fetente, figlio di puttana" urlo furioso il Sottocapo "vieni quà che ti spacco il muso!"
"Si accomodi" concluse il giovane ufficiale ormai rimessosi a sedere con le posate nel piatto. Era il meno che potesse accadere. Vent'anni più tardi, presa conoscenza per quanto gli riguardava del risultato di una commissione di avanzamento presieduta da Remondino, l'ex "capo calotta" ebbe motivo di pentirsi di quell'exploit.

Estratto da "Ali e Poltrone" di Giuseppe D'Avanzo - Ciarrapico Editore (pag 446.447)

Con Fanali, le cose andavano meglio

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